1902 UN ANNO DI GRANDI PROGRESSI NELLA STORIA DELLA RADIO
Dopo
aver superato la curvatura della terra, con i tre punti della lettera
S dellalfabeto Morse inviati via radio attraverso
lAtlantico (collegamento fra Poldhu - Inghilterra e San Giovanni
di Terranova - Canada, avvenuto il 12 dicembre 1901), occorreva dimostrare
che quei deboli segnali ricevuti, potevano essere utilizzati per comunicare
e trasmettere veri e propri messaggi, superando anche gli ostacoli naturali
costituiti principalmente dalle scariche elettriche atmosferiche e dalle
grandi estensioni di territorio e di montagne frapposte fra le stazioni
radio trasmittente e ricevente. Il sociologo Francesco Alberoni ha scritto
recentemente che il merito di una persona non viene riconosciuto, ma
anzi, vilipeso in tre casi:
·
quando ciò
che essa afferma è in contrasto con la concezione scientifica
o ideologica dominante;
·
quando il suo
successo urta gli interessi politici o economici di un gruppo potente;
·
per invidia.
Marconi aveva le caratteristiche per rientrare in tutti e tre i casi.
Il mondo scientifico infatti tendeva a non accettare come possibile
ciò che in via teorica era impossibile (la trasmissione di segnali
a grande distanza).
Inoltre i ricercatori, in quegli anni, erano rivolti al solo ampliamento
delle conoscenze, ignorando le possibili applicazioni commerciali; erano
quindi incomprensibili per loro gli onori tributati a Marconi.

Fig.
1 Busta commemorativa
del 1° collegamento transoceanico avvenuto il 12.12.1901
Il
secondo caso era rappresentato dalle compagnie telegrafiche via cavo
che vedevano nellavvento della telegrafia senza fili, anche sulle
grandi distanze, una minaccia alla loro sopravvivenza. Per ostacolare il suo progresso nei collegamenti
a grandi distanze le Compagnie dei cavi sostennero anche che il funzionamento
delle stazioni ultrapotenti, come quella di Poldhu, avrebbero impedito
le comunicazioni radiotelegrafiche delle navi con le altre stazioni
costiere; queste voci, riprese anche da alcune riviste scientifiche
italiane, non si placarono neppure quando Marconi le smentì a
più riprese con dati alla mano, in diverse conferenze.
Il
terzo caso era invece un sentimento personale, di tutti coloro che pensavano
di potersi trovare al posto di Marconi, o che semplicemente non accettavano
il suo successo.
Lambiente
in cui doveva lavorare per sviluppare la sua invenzione non era dunque
dei più favorevoli, anzi, molti aspettavano un suo passo falso
per poter dimostrare che non era possibile trasmettere fra continenti
divisi dalloceano o fra stazioni con vasti territori, anche montani,
interposti.
Marconi,
in ogni caso, continuò, deciso, a portare avanti i suoi esperimenti
e le sue convinzioni basate essenzialmente su prove sperimentali.

Fig. 2
Piroscafo Philadelphia, su cui Marconi scoprì l'influenza della
luce del sole nelle comunicazioni di telegrafia senza fili
Dovendo
recarsi in America per definire gli accordi relativi alle nuove stazioni
di Glace Bay, in Nuova Scozia (Canada) e di Cape Cod (USA), Marconi
approfittò del viaggio per eseguire nuovi esperimenti.
Simbarcò
il 3 febbraio 1902 sul piroscafo americano Philadelphia,
munito dei più moderni apparati radio costruiti dalla sua società.
Durante la traversata dellAtlantico, scoprì che, con laumentare
della distanza fra la stazione trasmittente di Poldhu e quella ricevente
posta sulla nave, la luce solare aveva leffetto di limitare la
ricezione dei segnali.
Gli fu però anche possibile dimostrare, meno di due mesi dopo
il successo della prima trasmissione transatlantica, che i segnali erano
ricevuti, durante le ore notturne, a distanze anche superiori, fino
a oltre 3000 km, e non erano più segnali deboli e confusi ricevuti
con una cornetta telefonica, ma erano messaggi veri e propri registrati
sul nastro di carta di un normale ricevitore Morse e controfirmati,
come testimonianza, dal comandante della nave e da alcuni passeggeri,
che assistevano meravigliati ed increduli agli esperimenti che permettevano
di ricevere notizie in tempo reale dalla stazione di Poldhu. Giunto
a New York, Marconi mostrò ai numerosi giornalisti che erano
ad attenderlo sul molo i nastri di carta con la registrazione dei messaggi,
ponendo così fine alle polemiche e alle discussioni sulla possibilità
di comunicare attraverso lAtlantico per mezzo della telegrafia
senza fili.

Fig. 3
Detector magnetico del tipo utilizzato sulla " Carlo Alberto "
nel 1902
Il
problema delle scariche elettriche dovute alle cattive condizioni atmosferiche
che disturbavano la ricezione sui coherer a limatura di metallo fino
ad allora utilizzati, fu affrontato da Marconi studiando e costruendo
un nuovo tipo di ricevitore, anche per mettere a tacere le insinuazioni
di diversi giornali scientifici che tendevano a sminuire il peso delle
sue invenzioni, per dare il maggior merito agli inventori del coherer,
in particolare al francese Branly e a chi li aveva successivamente perfezionati.
Il
principio di funzionamento del nuovo ricevitore fu scoperto nel
1895 dal professore inglese Rutherford, secondo il quale il nucleo di
materiale ferroso su cui è avvolto un rocchetto di fili di rame
viene smagnetizzato in presenza delle onde elettriche irradiate da un
oscillatore.

Fig. 4 Detector
magnetico del 1902 costruito dalla "Marconi Wireless"
Marconi
con la sua grande genialità e la sua proverbiale abilità,
anche manuale, pensò di applicare questo principio alla telegrafia
senza fili e costruì un ricevitore semplice ma molto affidabile.
Il prototipo fu messo a punto a Poole, nei pressi di Helston, allHotel
Haven dove Marconi alloggiava. Come nucleo magnetico furono utilizzati
dei fili di ferro fornitigli da una graziosa fioraia di sua conoscenza
che li usava per sostenere il gambo dei suoi fiori.
Tutta lapparecchiatura era contenuta in una scatola
di sigari vuota, velocemente rimediata dal suo fidato assistente Kemp,
ed era composta da due rocchetti allinterno dei quali scorreva
la trecciola formata dai fili di ferro magnetizzati da due grandi calamite
a ferro di cavallo; a questo apparecchio era collegato il cornetto di
un telefono dal quale si udivano i punti e le linee del messaggio trasmesso
in alfabeto Morse.
Così
nacque il Detector Magneticum di Marconi, brevettato il
25 giugno 1902 con il n. 10245, e con il quale linventore italiano
aveva realizzato il più
pratico, il più costante e il più semplice ricevitore
radiotelegrafico che gli permise di abbandonare il coherer
a limatura di metallo e di lasciare alle spalle anche le polemiche che
esso aveva procurato.

Fig. 5 L'Ammiraglio
Carlo Mirabello
Fino
ad allora le trasmissioni a grande distanza erano sempre avvenute in
mare aperto. Occorreva ora affrontare il problema delle grandi distese
di territorio e di montagne frapposte fra le stazioni radio trasmittente
e ricevente, approfittando delloccasione per sperimentare anche
il nuovo detector magnetico. Il problema venne risolto con la campagna
di esperimenti eseguiti durante la crociera della Regia Nave Carlo
Alberto diretta a Kronstad, nei pressi di San Pietroburgo, per
partecipare alla visita ufficiale del Re dItalia Vittorio Emanuele
III allo zar della Russia, Nicola II. La nave era stata messa a disposizione
per gli esperimenti di telegrafia senza fili dal governo italiano, dopo
che la Marina Militare Italiana aveva riallacciato i rapporti con Marconi,
dopo anni di silenzio, tramite il marchese Luigi Solari che, allo scopo,
era stato inviato in missione a Londra.
Marconi,
generoso come sempre nei confronti dellItalia, aveva consegnato
a Solari i suoi apparati più recenti e scritto al ministro della
Marina, Ammiraglio Morin Ringrazio
molto cordialmente V.E. per la missione affidata al tenente di vascello
Luigi Solari. Egli porta in Italia gli apparecchi più recenti
del mio sistema. Spero che la collaborazione ristabilita fra me e la
R. Marina abbia a svilupparsi sempre più. A tale riguardo mi pregio dichiararLe che gli attuali miei brevetti potranno essere usati dalla Regia Marina e dal Regio Esercito senza compenso di privativa e che i miei apparecchi potranno essere riprodotti nei R. Arsenali con la condizione della rispettiva riservatezza.

Fig. 6 Marconi a bordo della "Carlo Alberto" riceve
un messaggio via radio sul nastro di una stampante Morse
Durante
la navigazione, iniziata il 7 luglio 1902 con la partenza da Dover,
Marconi eseguì molti esperimenti di ricezione sia con un paio
di detector magnetici sia con alcuni apparecchi a coherer per confrontare,
sul campo, il funzionamento dei due tipi di apparecchi ricevitori.
La
stazione di Poldhu trasmetteva tutti i giorni dalle 12 alle 13 e dalluna
alle tre di notte, durante i primi dieci minuti di ogni quarto dora,
una lunga serie di lettere S e una delle ultime notizie
di cronaca. La Carlo Alberto fu inoltre dotata di una grande
antenna ricevente composta da una draglia che collegava i due alberi
della nave, appesi alla quale 50 fili metallici convergevano verso il
basso, formando una piramide rovesciata.
Il
controllore, il notaio, che verificava attentamente i risultati
degli esperimenti riportandoli anche sul giornale della stazione radio
di bordo, era lAmmiraglio Mirabello assistito dal più esperto
Solari che era lufficiale
responsabile degli apparati radio della nave. Lammiraglio era
a bordo per la missione di rappresentanza della nave ed era orgoglioso
e fiero che fosse una nave italiana a compiere questa importante campagna
di esperimenti da parte di Marconi entrando così nella storia
della radio.
La
migliore qualità del detector magnetico risultò evidente,
anche da quanto lAmmiraglio scrisse sul giornale di bordo e nella
relazione inviata al Ministero della Marina:
di una semplicità estrema di costruzione, esso non ha bisogno
di essere regolato, non si sregola mai: fedele e costante ripetitore
di ogni segnale radiotelegrafico, non fallisce mai al proprio scopo,
come ho potuto personalmente constatare.

Fig. 7
Marconi al centro fra Kemp e Solari sulla "Carlo Alberto"
in viaggio verso Glace Bay
Nonostante
i buoni risultati del detector magnetico, con il levar del sole si avvertiva
la graduale sparizione dei segnali; con laumentare della luce
solare venivano confermati i problemi di ricezione dovuti alla luce
stessa e che ancora non si riusciva a risolvere, tanto da spingere Marconi
ad esclamare simpaticamente in dialetto bolognese boia
dun såul. Chi sa per quanto tempo ci farai tribolare.
Gli
esperimenti proseguirono con successo; i segnali, di notte furono ricevuti
fino a 2.000 km, nonostante che fra la nave e la stazione di Poldhu
vi fossero interposti non solo il mare, come negli esperimenti precedenti,
ma anche vaste zone di territori, montagne comprese. Era la conferma
che si poteva superare non solo lorizzonte marino, ma anche gli
ostacoli naturali costituiti da ampie zone di territorio e dalle montagne,
come daltronde Marconi aveva già sperimentato a Pontecchio
nel 1895, quando riuscì a superare la collina dei Celestini.
A
Kronstad Marconi ricevette la visita del Re Vittorio Emanuele III e
dello Zar Nicola II che era molto interessato a conoscere questo nuovo
sistema di trasmissione, tanto da intrattenersi per oltre mezzora
nella cabina radio, dove Marconi gli spiegò il funzionamento
dei suoi apparati e gli mostrò i messaggi via via ricevuti da
Poldhu. Non era però possibile fare arrivare, in quel momento,
un messaggio direttamente da Poldhu per via della luce solare; fu pertanto
messo in atto uno stratagemma: fu utilizzato un piccolo apparato trasmittente
installato sulla stessa nave Carlo Alberto. Il messaggio
fu ricevuto direttamente dal Re e dallo Zar che azionavano personalmente
il detector magnetico.
Quando
lo Zar lesse il messaggio battuto da un ricevitore Morse collegato al
detector rimase gradevolmente stupito ed onorato. Il messaggio infatti
diceva Viva lImperatore
di Russia, viva il Re dItalia. Incuriosito, lo Zar chiese
da dove giungesse il messaggio e Marconi svelò che proveniva
dalla nave stessa e così limbarazzo finì con un
sorriso e con la presentazione di Solari allo Zar.

Fig. 8
L'Incrociatore "Carlo Alberto"
Il
giorno successivo Marconi ricevette la più alta onorificenza
che lo Zar potesse conferirgli: la commenda di S. Anna con brillanti.
A
Kronstad, Marconi ricevette anche la visita di Alexander Stefanovic
Popov. Lo scienziato russo, che aveva realizzato nel 1895 un dispositivo
a coherer per rivelare le onde elettriche emesse dai fulmini, salutò
Marconi con queste parole: Vengo ad ossequiare il padre della radio. Nonostante queste
affermazioni lUnione Sovietica, per motivi di propaganda politica,
dal 1945 iniziò a celebrare Popov, da tempo scomparso, come inventore
della radio, dichiarando il 7 maggio giornata della radio
da celebrarsi annualmente, anche se in tutto il mondo era ormai affermata
la priorità dellinvenzione di Marconi.
Il
23 luglio la Carlo Alberto lasciò la Russia per fare
ritorno in Inghilterra dove a Portsmouth partecipò ai festeggiamenti
per lincoronazione del Re inglese Edoardo VII
Terminate
le cerimonie, la Carlo Alberto riprese il suo viaggio verso
lItalia continuando gli esperimenti. Nella notte fra il 3 e il
4 settembre la nave si trovava a Gibilterra a ridosso della grande rocca
naturale alta 500 m a strapiombo sul mare e con gli altopiani spagnoli
interposti fra la nave e la stazione di Poldhu. Era una prova decisiva
per dimostrare la possibilità di trasmettere oltre gli ostacoli
naturali, trovandosi la nave in una posizione critica, allinterno
di un grande cono dombra. Risolti alcuni problemi che crearono
grandi apprensioni, finalmente arrivò da Poldhu il messaggio
in modo chiaro. Per ironia della sorte il messaggio era una brutta notizia
di cronaca: la moglie dello Zar Nicola II, limperatrice di Russia,
aveva abortito.

Fig. 9
La stazione di Glace Bay e le sue antenne
Dopo
una sosta a Cagliari la Carlo Alberto riprese il mare per
La Spezia e nel mezzo del Mediterraneo ricevette tre storici messaggi,
due per il Re dItalia e uno per il Ministro della Marina, con
i quali la società Marconi e lAmbasciata dItalia
a Londra si rallegravano per il successo degli esperimenti.
Uno
dei telegrammi indirizzati al Re era il seguente: AllAmmiraglio
Mirabello, Carlo Alberto I direttori della Marconis
Telegraph Company pregano S.E. di porgere i loro più umili e
rispettosi saluti a S.M. il Re in occasione della trasmissione del primo
radiotelegramma dallInghilterra allItalia. Stazione
di Poldhu.
Al
termine della prima campagna, quando ormai la Carlo Alberto
stava per raggiungere il porto di La Spezia, durante il pranzo di commiato,
dopo tre mesi di esperimenti eseguiti insieme, lammiraglio Mirabello,
ritenuto da tutti un uomo rigido e apparentemente duro ed insensibile,
abbracciò commosso il giovane inventore di 28 anni dicendogli:
...ho dato la vita alla
Marina... non ho famiglia, lascia caro Marconi, che ti voglia bene come
ad un figlio... e
lo abbracciò con molto affetto. Marconi, sorpreso, ricambiò
labbraccio e riuscì a dire soltanto:
Caro ammiraglio...
A ricordo di questi esperimenti lAmmiraglio
Mirabello fece porre sulla Carlo Alberto, nella torretta
in cui si trovava la stazione radio, una targa con questa iscrizione:
Oggi 26 giugno 1902 Guglielmo
Marconi onorava di sua presenza questa R. Nave ancorata dinanzi a Poole,
inaugurando il primo campione del nuovo ricevitore magnetico (detector)
da lui inventato e dato in dono alla Carlo Alberto che, prima fra tutte
le navi al mondo, ne constatava il funzionamento in mare.

Fig. 10 Marconi ed alcuni collaboratori a Glace Bay
Il successo
della campagna di esperimenti di radiotelegrafia eseguiti sulla Carlo
Alberto fecero sì che Marconi venisse ricevuto dal Re nel
castello di Racconigi nei pressi di Torino. Il Re, informato dei successi
conseguiti da una dettagliata relazione scritta dal tenente Solari,
e accompagnata da una lettera dellAmmiraglio Mirabello che esaltava
le doti non solo tecniche ma anche umane di Marconi, decise di mettere
a disposizione dello Scienziato italiano la Carlo Alberto
affinché la campagna di esperimenti potesse proseguire anche
durante il viaggio che Marconi si apprestava ad affrontare per recarsi
in Canada ad attivare e sperimentare la nuova stazione ricetrasmittente
di Glace Bay.
Così
Marconi descrisse la traversata durante la conferenza da lui tenuta
nel maggio del 1903 in Campidoglio a Roma:
Il 13 ottobre la Carlo Alberto lasciava Plymouth e faceva
rotta per Sidney (Nuova Scozia in Canada). La ricezione dei segnali
da Poldhu fu ottenuta durante tutta la traversata, sino allinterno
della baia di Sidney che si trova a circa 4000 km da Poldhu. Forti e
sicuri arrivavano i segnali in pieno oceano durante linfuriare
di formidabili burrasche, facendo vivere tutti con la fantasia su quella
costa, a migliaia di chilometri di distanza, da cui furono trasmessi
i telegrammi.
Il
31 ottobre la Carlo Alberto giunse a Porto Sidney, villaggio
di 400 abitanti situato sullisola di Cape Breton presso le coste
canadesi. Sul promontorio di Table Head, nei pressi di Glace Bay, a
due ore di treno da Porto Sidney, era in costruzione la prima stazione
trasmittente e ricevente oltre oceano, a circa 3800 km da Poldhu. In
quei luoghi era ormai pieno inverno e la stazione, composta da quattro
grandi tralicci di legno e da alcune baracche, era completamente ricoperta
di neve e ghiaccio.

Fig. 11
La sala di trasmissione della stazione Marconi di Glace Bay
I
lavori per far funzionare la stazione furono più duri e più
difficili del previsto: per 29 giorni non venne ricevuto nessun segnale
trasmesso da Poldhu. Marconi decise allora di invertire la trasmissione
dei segnali, inviandoli da Table Head verso la Cornovaglia, essendo
il generatore della stazione canadese molto più potente di quello
inglese (75 kW contro 25 kW). A fine novembre Poldhu ricevette alcuni
segnali, anche se confusi ed incomprensibili. Si lavorava tutte le notti
dalle 22 alle 3 e, dopo un breve riposo, si riprendeva alle 10 del mattino.
Finalmente alle 7 del mattino del 14 dicembre si avverò quello
che tutti speravano, ma che temevano non succedesse più: Poldhu
comunicò Segnali leggibili continui nelle due ore. Tutti, ingegneri
e assistenti, corsero allaperto sulla neve e sul ghiaccio, con
trenta gradi sotto zero, a saltare e ballare per sfogare la tensione
accumulata in tutto quel tempo (oltre un mese e mezzo) e per festeggiare
il grande successo ottenuto. Marconi invece non volle abbandonarsi alla
gioia e festeggiò, solitario, levento in cuor suo, sapendo
forse che non tutti i problemi erano risolti.
La
notte del 15 dicembre 1902 fu inviato il primo messaggio ufficiale da
parte del corrispondente del Times di Londra che si trovava
a Glace Bay: Times Londra
Presente alla trasmissione, nella stazione canadese di Marconi,
ho lonore di inviare tramite il Times il primo messaggio
transatlantico di saluto dellinventore allInghilterra e
allItalia. - Parkin.
La
sera del 20 dicembre, Marconi batté personalmente sui tasti il
seguente radiotelegramma per il Re dItalia Vittorio Emanuele III:
In occasione della prima
trasmissione radiotelegrafica transatlantica, che collega attraverso
lo spazio il nuovo col vecchio mondo, desidero porgere i miei più
devoti omaggi a Sua Maestà il Re. Guglielmo Marconi.
Nel trasmettere il messaggio, Marconi volle vicino a sé il
marchese Solari perché solo lei può comprendere ciò che sento
come italiano in questo momento.
Subito
dopo inviò un analogo messaggio al Re dInghilterra Edoardo
VII, lo stesso che nel 1898 Marconi aveva tenuto costantemente in contatto
con la Regina madre quando era convalescente sullo yacht Osborne. Entrambi
i messaggi furono controllati minuziosamente dalla stazione di Poldhu
e comunicati contemporaneamente ai destinatari il 21 Dicembre.

Fig. 12
Sala di ricezione della Stazione di Glace Bay
In
questoccasione la stampa era con Marconi e nessuno mise in dubbio
la veridicità e la paternità della trasmissione di questi
veri e propri messaggi che viaggiavano nelletere senza nessun
cavo che collegasse gli apparecchi trasmittenti e riceventi.
Anche
la Carlo Alberto, ancorata a Porto Sidney, partecipò
a questo evento fungendo da supporto nei collegamenti con Helston e
testimoniando con la sua presenza in rada il sostegno dellItalia
a Marconi impegnato in una grande impresa.
Una
squadra di marinai si recò a Table Head portando con sé
una bandiera italiana che fu issata, assieme a quella inglese e a quella
canadese, su una delle torri della stazione radio, a rappresentare le
tre nazioni che avevano contribuito al successo delle trasmissioni.
Dopo
la conferma della possibilità di trasmettere a grandi distanze,
anche attraverso vasti territori e montagne e linvenzione del
detector magnetico, un altro grande passo era stato compiuto nel continuo
progresso della telegrafia senza fili per opera di Guglielmo Marconi:
due stazioni radio, una in Europa, laltra in Canada, erano potenzialmente
pronte a trasmettere messaggi commerciali anche a grandi distanze, a
costi contenuti, in aperta concorrenza con il telegrafo a filo delle
Compagnie dei cavi sottomarini.

Fig.
13 Francobollo
emesso dal Canada e annullo speciale per commemorare
il Centenario della stazione di Glace Bay, raffigurata nella cartolina
Vi
è chi sostiene che due sono stati i fattori che hanno maggiormente
influenzato linvenzione di Marconi: la madre Annie Jameson, e
la ionosfera.
La
madre lo ha sempre sostenuto e aiutato, soprattutto nei momenti difficili
dei primi anni, incoraggiandolo a proseguire nella sua scelta. La ionosfera,
riflettendo sulla terra le onde radio, ha permesso la trasmissione a
grandi distanze dei messaggi radio, anziché limitarsi ai 150
200 km che i più famosi scienziati del tempo avevano ipotizzato;
ma la ionosfera prima di svelare completamente la sua esistenza ed i
suoi segreti aveva ancora qualche prezzo da far pagare a Marconi, il
giovane inventore che ebbe il coraggio di sfidare e di vincere le teorie
scientifiche fino ad allora conosciute. Furono necessari ancora diversi
mesi per superare le molte difficoltà riscontrate, prima di poter
trasmettere messaggi commerciali costanti fra i due continenti.
Giuliano
Nanni
Bibliografia:
Cristina Marconi - Marconi mio marito - Rizzoli
Giancarlo Masini - Marconi UTETO
Orrin E. Dunlap - Marconi - Bompiani
Piero Poli - Lopera tecnico scientifica di Marconi
- C&C
Scritti di G. Marconi Reale Accademia DItalia
(1937)
Degna Paresce Marconi Marconi mio padre Mondadori
Luigi Solari - Sui mari e sui continenti con le onde elettriche
- Bocca ed.
Jolly Guglielmo Marconi - MursiaMario La Stella -
Marconi ed. Aurora
Giuliano Nanni, collezionista
di filatelia tematica su Marconi di cui è un appassionato cultore,
è Presidente del Circolo Filatelico Guglielmo Marconi
di Sasso Marconi.
Il
Circolo Filatelico ringrazia Canada Post e Charles J.G. Verge, Presidente
della Royal Philatelic Society of Canada, per le informazioni fornite.
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